Leonardo Da Vinci era un uomo curioso. Quando, sul finire del 1400, prese in mano penna d’oca ed inchiostro e su un piccolo foglio definì a tratti leggeri la sagoma di un uomo, la accompagnò di lato da descrizioni precise, Le misure dell’uomo sono distribuite dalla natura in questo modo. L’uomo, con le braccia aperte, era così meravigliosamente proporzionato da essere iscrivibile in un cerchio, la perfezione divina, ed in un quadrato, l’ordine terreno. Al centro esatto di tutta la composizione, l’artista descrive l’ombelico della figura, come una radice sinuosa. Senza saper leggere quanto i testi antichi da secoli proclamassero sull’armonia delle proporzioni, Leonardo aveva rappresentato per istinto una Bellezza sospesa che traeva curiosamente equilibrio da quella piccola cicatrice sul ventre, legame carnale con il cammino della terra, che accomuna tutti gli esseri umani. Anche Albert Einstein era un uomo molto curioso. Quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, decise di raggiungere gli Stati Uniti d’America, secondo un aneddoto non verificato, ma fortemente impresso nell’immaginario collettivo, ad Ellis Island ricevette un modulo che, come a tutti gli ebrei in fila, richiedeva di specificare la Razza. Einstein avrebbe dato per istinto una risposta che la tradizione fa risuonare come "Appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”. In questo modo affermava che la definizione umana può accogliere tutte le variazioni di un universo, che attorno cresce e cambia. Tanti altri curiosi hanno definito la "Razza Umana” come una festa di indefinitezza. Che invita ad attraversare la soglia e che si esalta nello spettacolo della Luce e delle stagioni.
Ecco gli eventi e gli ospiti di questa straordinaria edizione:
"L’uomo certo che ha una cosa diversa da tutti gli altri animali, ha Dio. "Ci sono animali che hanno Dio”? Darwin si fa la domanda, ma si dà anche la risposta”. Introduce Giuseppe Frangi.
Un momento spirituale di condivisione e rinnovamento, guidato da Mons. Vincenzo Albanesi, che celebra la fede e la comunità.
Un rito significativo che segna il percorso di crescita e trasformazione degli ospiti della Comunità AMA Aquilone, simbolo di rinascita e speranza.
Un'occasione per gustare specialità locali e godere di musica dal vivo, grazie alle note e al ritmo dell'Orchestrina.
“I ragazzi e le ragazze ci regaleranno i loro passi, io ora prenderò questi passi e li utilizzerò come forza per camminare sul cavo. Cammineremo insieme”. “Sopra le vostre teste. Dentro i vostri cuori.”
Andrea Loreni
Torino 1975, è un funambolo-filosofo e recordman considerato tra i grandi del funabolismo mondiale, l’unico in Italia specializzato in camminate su cavo teso a grandi altezze. Affascinato da un mondo “altro” di pensare la realtà, si laurea in Filosofia teoretica all’Università di Torino. La sua avventura artistica inizia nel 1997 con il teatro di strada. Approfondisce le tecniche del circo contemporaneo alla scuola FLIC di Torino ed al Circus Space di Londra.
Dal 2006 si dedica alla ricerca della verità artistica camminando su cavi a grandi altezze. L’intuizione dell’assoluto avuta sul cavo lo spinge alla meditazione zen, pratica che approfondisce al monastero giapponese di Sogen-ji a Okayama, in Giappone, sotto la guida di Harada Roshi. Performer internazionale, ha percorso chilometri su cavo teso nei cieli di molte località e città italiane ed all’estero.
Giuseppe Frangi
Nato a Milano nel 1955, sposato, 5 figli. Ha compiuto studi di Storia dell’arte. Giornalista dal 1983, Dal 2001 è direttore di Vita non profit mensile e sito di riferimento del non profit italiano. Ha iniziato lavorando alla redazione del settimanale Il sabato che ha diretto tra 1988 e 1990. È stato vicedirettore del mensile 30Giorni, caporedattore centrale al quotidiano L’Informazione (1995), caporedattore a La Stampa redazione milanese, dove con Paolo Pietroni ha partecipato al varo del magazine Lo Specchio (1996-1997), condirettore del mensile Class (1998-2001). Nel 1998 ha fondato l’Associazione Giovanni Testori di cui è presidente. È editorialista per le pagine milanesi del Corriere della Sera, per l’Eco di Bergamo e per La Provincia di Como e per il quotidiano online Il Sussidiario.
Scopri di piùPiergiorgio Odifreddi
Classe 1950, è un matematico, logico e saggista italiano. Ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica, e insegnato logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Nel 2011 ha vinto il premio Galileo per la divulgazione scientifica. Oltre all’attività accademica ha intrapreso un’attività divulgativa, iniziata con collaborazioni a vari giornali e riviste: dapprima La Rivista dei Libri, Sapere, Tuttoscienze e La Stampa, poi La Repubblica, l’Espresso e Le Scienze (rubrica dal titolo Il matematico impertinente). Numerose le sue pubblicazioni fra cui: Sulle spalle di un gigante (Longanesi, 2014), il volume, scritto con Benedetto XVI, Caro papa teologo, caro matematico ateo (Mondadori, 2013), Come stanno le cose (Rizzoli, 2013) e Il museo dei numeri (Rizzoli, 2014).
Scopri di piùL’orchestrina
L'orchestrina è un contrabbasso, una tromba, un pianoforte e una fisarmonica, una chitarra, tante percussioni e due voci. Gli strumenti dai suoni prevalentemente acustici miscelati alle voci, ai canti corali, alle parole, danno vita a spettacoli sonori capaci di trasportare l’ascoltatore in diversi luoghi emotivi. La spontaneità, la poesia, la dolcezza sono cardini di queste esibizioni che dondolano tra atmosfere più intime, profonde, e altre più frizzanti e ironiche. Il tentativo è quello di esprimere e riassumere in musica, zone interiori, sensazioni, movimenti, senza mai sfociare nella cupezza, ma cercando di costruire un momento di serenità, di poesia, a volte di gioco, in cui ognuno può ritrovarsi, riconoscersi ed emozionarsi.
Formazione de L’orchestrina:
Daniele Cannella: voce, chitarra acustica, mandolino, ukulele e armonica
Natalia Puglia: voce e piccole percussioni
Giampiero Mazzocchi: piano e fisarmonica
Simone Curzi: tromba e flicorno
Laura Tirabassi: batteria e cajon
Michele Mazzocchi: contrabbasso e basso.